Le caldaie a gas sono i dispositivi più comuni per la fornitura di acqua calda, acqua sanitaria e riscaldamenti domestici. Le caldaie però, per garantire un funzionamento ottimale, devono essere sottoposte a controlli periodici e manutenzione ordinaria. I controlli servono sia a verificare che il dispositivo funzioni correttamente sia che i consumi e le emissioni non superino i livelli previsti. Gli interventi devono essere sempre effettuati da tecnici specializzati e abilitati, che rilasceranno un certificato di conformità a seguito delle verifiche periodiche. La prova dei fumi della caldaia è obbligatoria ed è prevista per gli impianti sotto i 35kw, ogni due anni. I risultati della prova devono essere conservati insieme al libretto della caldaia e ai rapporti di efficienza energetica, in caso di futuri controlli. In genere si consiglia una pulizia annuale della caldaia che, sebbene non obbligatoria, permette di mantenere l’impianto in perfetta efficienza e a prevenire guasti e malfunzionamenti.
Nonostante la manutenzione ordinaria permetta di tenere la caldaia sempre in condizioni ottimali, occasionalmente possono rendersi necessari degli interventi straordinari o capitare dei guasti. In questo caso è necessario contattare un tecnico specializzato, perchè svolga una completa diagnostica. Una caldaia, con il passare degli anni, può guastarsi e rendere necessarie delle riparazioni. Poter contare su un tecnico specializzato che intervenga tempestivamente è essenziale in questi casi, perchè restare senza caldaia significa non avere acqua calda in bagno e in cucina e, in inverno, restare con i riscaldamenti spenti. L’intervento deve essere tempestivo e risolvere la situazione nel modo più rapido possibile proprio per evitare una lunga interruzione della fornitura di acqua calda. Per questo motivo il tecnico ideale è in grado di identificare il guasto nel minor tempo possibile e procurarsi velocemente gli eventuali pezzi di ricambio necessari. Solo un tecnico specializzato esperto può garantire un servizio rapido ed efficace.
Nessuna prova scientifica dimostra la pericolosità dell’aria condizionata. Via libera ai condizionatori a casa e in ufficio ma con precise regole di pulizia e ricambio d’aria. Ecco le indicazioni dell’ISS.
Aria condizionata a casa e in ufficio sì o no? Un dubbio più che lecito dato che negli scorsi mesi sono circolate informazioni discordanti che alludevano alla pericolosità dei condizionatori in quanto possibili veicoli di trasmissione del coronavirus.
In realtà l’Istituto Superiore della Sanità in più occasioni ha precisato che non ci sono prove scientifiche che dimostrino il possibile contagio tramite l’aria condizionata. Tuttavia prima di mettere in funzione i condizionatori bisogna provvedere alla pulizia dei filtri e delle griglie.
La temperatura consigliata è compresa tra i 24 e i 26 gradi e deve essere garantito il ricambio d’aria molte volte al giorno e per pochi minuti.
Nei condizionatori con scambio d’aria con l’esterno deve essere eliminata la funzione di ricircolo dell’aria così da scongiurare il rischio di diffusione di virus e batteri.
Mai spruzzare i gel igienizzanti direttamente sulle superfici del condizionatore: questo per impedire l’inalazione di sostanze inquinanti da parte di chi è presente nella stanza.
ARIA CONDIZIONATA IN SICUREZZA: LE REGOLE ANTI-COVID
Aria condizionata negli ambienti domestici: regole da seguire
I sistemi di aria condizionata in casa fissi o portatili collegati a tubi di scarico e gli impianti di climatizzazione ad aria/acqua con funzionamento indipendente devono essere puliti adeguatamente e con regolarità. Stando alle indicazioni dell’Istituto Superiore della Sanità bisogna:
pulire i filtri dell’aria almeno una volta ogni 4 settimane per mantenere livelli di filtrazione/rimozione adeguati;
non spruzzare prodotti per la pulizia detergenti/disinfettanti spray direttamente sul filtro per non inalare le sostanze;
cambiare l’aria regolarmente aprendo le finestre;
pulire le prese e le griglie di ventilazione con panni in microfibra inumiditi con acqua e con i comuni saponi oppure con alcool etilico.
Aria condizionata negli uffici e altri ambienti di lavoro
L’aria condizionata negli uffici, negozi e altri ambienti di lavoro è soggetta a misure particolari. Gli edifici dotati di specifici impianti di ventilazione che garantiscono lo scambio d’aria con l’esterno (Ventilazione Meccanica Controllata, VMC) devono restare in funzione h24, 7 giorni su 7, diminuendo il tasso di ventilazione nelle ore e nei giorni in cui gli spazi non vengono utilizzati.
Negli impianti di ventilazione meccanica controllata (VMC) si deve eliminare totalmente la funzione di ricircolo dell’aria in modo da scongiurare il trasporto di possibili agenti patogeni contagiosi. Inoltre deve essere assicurato il frequente ricambio dell’aria. Queste procedure competono al responsabile della struttura in accordo con il datore di lavoro.
Sanificazione e pulizia dei condizionatori: come si esegue
Prima di mettere in funzione i condizionati, sia ad uso domestico che negli ambienti di lavoro, l’Istituto Superiore della Sanità raccomanda la pulizia dei sistemi di ventilazione con questi accorgimenti:
pulizia di prese d’aria e griglie di ventilazione con panni di microfibra, inumiditi con acqua e sapone oppure con etanolo (alcol etilico) minimo al 70%;
pulizia dei filtri dei fancoil e dei ventilconvettori secondo le regole generali del produttore, senza spruzzare prodotti per la sanificazione e disinfettanti direttamente sui filtri;
arieggiare le stanze aprendo le finestre più volte al giorno per tempi brevi.
Invece negli ambienti senza finestre i condizionatori devono essere accesi durante tutto l’orario di lavoro.
Aria condizionata e coronavirus: è pericolosa sì o no?
A chiedersi se l’aria condizionata sia pericolosa sono in molti anche perché sull’argomento ci sono state opinioni discordati e alcuni allarmismi.
Precisiamo che al momento non ci sono evidenze scientifiche che abbiano dimostrato che il virus SARS-CoV-2 possa essere trasmesso via aerosol (tranne nell’ambito medico-sanitario) e attraverso la circolazione dell’aria dei condizionatori.
Infatti il contagio avviene soltanto per via interumana e prevalentemente attraverso l’inalazione delle goccioline, per questo è fondamentale mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro e, dove non fosse possibile, indossare la mascherina protettiva.
Per questa ragione la trasmissione del coronavirus tramite aria condizionata – anche se ipotizzata da alcune riviste scientifiche – non è dimostrabile e verosimilmente da escludere.
Iscriviti alla newsletter Lavoro e Diritti per ricevere le news su Coronavirus
DA NON DIMENTICARE
È molto importante che il controllo venga effettuato periodicamente e che il proprietario di casa o l’affittuario se ne ricordino: un malfunzionamento della caldaia causa dispersioni dannose per l’ambiente e la nostra salute, oltre innalzare i costi della bolletta.
L’unica legge predisposta è che il controllo venga effettuato a regola d’arte e che l’addetto alla manutenzione ordinaria della caldaia effettui il controllo di efficienza energetica e ne riporti i dati sul libretto di impianto.